lesbo
La mia padrona 3
di casanovaxxxx
22.07.2019 |
7.166 |
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"Io abituata a vestire in modo molto semplice ( quasi sempre jeans abbinati, a seconda della stagione, a magliette o maglioni) con indosso quei vestiti..."
Era ormai passata quasi una settimana da quando avevo preso servizio . Paola era stata via tutta la settimana per motivi di lavoro ed io ne avevo approfittato per conoscere un po' l’immensa villa e sistemare qualcosa, ma in realtà erano stati giorni di assoluta pacchia.
Della mia camera vi ho già detto e aggiungo che c’erano diversi armadi con dei vestiti della mia padrona .
Fisicamente siamo molto simili e quindi provai alcuni degli abiti .
Io abituata a vestire in modo molto semplice ( quasi sempre jeans abbinati, a seconda della stagione, a magliette o maglioni) con indosso quei vestiti costosissimi, delle più blasonate case di moda, mi sentivo molto a disagio e , con alcuni, una troia.
Molti vestiti infatti erano trasparenti o costituiti da strisce insignificanti di stoffa che non coprivano nulla .Con quelli indosso avrei potuto tranquillamente battere sulla provinciale e avrei fatto soldi a palate.
Nel fine settimana Paola rientrò e mi sembrava assai incazzata .
Forse gli affari non erano andati bene o qualcuno non aveva fatto il suo dovere .
“ Ciao Elisa, ti sei divertita in questi giorni?” .
“ No, ho sistemato un po' qualcosa, ho studiato un po' la villa..”
“ E questo per te è lavorare? “ urlò Paola .
“ Quel coglione di Giovanni ha giocato di nuovo in borsa e ha perso 150.000 euro . Capito Elisa? 150.000 euro . Sono incazzata come una bestia. Non me ne fotte nulla dei 150.000 euro, ma avrei preferito li avesse sperperati in coca, puttane e trans piuttosto che regalarli a speculatori finanziari. Odio a morte gli speculatori . “ Urlava come un’ossessa .
Io ero a disagio .
Muta come un pesce non osavo battere ciglio perché non sapevo come avrebbe potuto reagire .
“ Elisa hai visto i miei vestiti che sono negli armadi della tua camera?”
“ Si Paola, molto carini. Qualcuno l’ho pure provato. “
“ Ah brava, ti sei divertita quindi ? perché cazzo mi hai detto di no prima?” Tuonò con una voce imperiosa e arrogante.
“ No, vabbè..cioè…non sapevo che provarsi dei vestiti fosse considerato divertimento…chiedo scusa per il malinteso…”
Tremavo come una foglia . Sentii un improvviso bisogno di pisciare , la fifa mi stava giocando brutti scherzi.
“ ma che cazzo, ti scusi ? . Fai la puttanella mentre io sono impegnata a lavoro, hai la faccia tosta di negare e ora ti rimangi tutto ? “ mentre urlava si ingrossavano le vene del collo in modo terrificante.
Si avvicinò a pochi centimetri e , fulmineo, mi diede un ceffone a man rovescio.
“ Scusa Paola, non era mia intenzione dire bugie…” grosse lacrime rigavano il mio viso .
Mi prese per i capelli, mi trascinò verso un divano e mi ci scaraventò con forza.
Singhiozzavo “ non farmi del male Paola…non volevo divertirmi alle tue spalle..non capiterà più…”
Mi strappò il camice da lavoro che indossavo e rimasi in reggiseno e perizoma .
Era piena estate e quindi vestivo molto leggera .
“ vedo che sei vestita da troietta …”
Paola si denudò e si mise sopra di me che ero sdraiata sul divano . Iniziò a baciarmi con foga e violenza . Infilò la sua lingua dentro la mia bocca poi con la mano destra mi strinse sulle mandibole costringendomi ad aprire la bocca. Mi sputò in bocca ripetutamente abbondante saliva.
“ sei solo la mia schiava troietta ..non vali un cazzo, ricordalo …”
Mi strappò il reggiseno e mi strizzò violentemente con la mano sinistra il capezzolo facendomi molto male . Urlai . “ Paolaaaaaaa..ti prego..non farmi male …..ahhhhhh…nooooooo…ti pregooooooo.” Singhiozzavo e lacrimavo come non mai. Mi strizzò pure l’altro seno.
Mi strappò il perizoma e mi diede un colpo deciso sulla figa con la mano destra . Sussultai di dolore . Rischiavo di pisciare da un momento ad un altro.
“ Paola ti prego, devo andare in bagno…ho troppa voglia di pisciare…”
“ ahhhhhhhhh..bene….stai qui un attimo troia….guai a te se ti muovi ” mi disse in tono molto minaccioso.
Si alzò e andò in cucina . Tornò con un’enorme insalatiera di cristallo .
“ Piscia qui dentro..”
Non potevo credere a quello che mi diceva.
Dovevo orinare dentro un’insalatiera e di fronte a lei . Non ci sarei mai riuscita .
Mise il recipiente per terra .
“ alzati dal divano e posizionati sull’insalatiera…”
Io ero paralizzata.
“ mi è passata la voglia di pisciare Paola…” mentii.
“ Non farmi incazzare ancora di più….” Mi disse con voce bassa e ferma, fissandomi negli occhi.
Mi raddrizzai , scesi dal divano, mi abbassai sul recipiente e allargai le cosce schiudendo la mia fighetta in modo osceno.
Nonostante tutto quello che avevo dovuto sopportare sinora, ero in qualche modo eccitata e la mia figa era umida .
Paola si abbassò e mi fissò la figa.
“ che bel pelo che hai a contornare la tua figa….” Effettivamente non amavo depilarmi , mi piaceva pelosa anche se la curavo .
Fece scorrere molto delicatamente il medio della sua mano destra dal basso verso l’alto tra le due piccole labbra e quando arrivò in corrispondenza del clitoride fece roteare un po' il dito e poi scese decisa giù per penetrarmi col dito. Sussultai di piacere, ansimai.
Si avvicinò col viso al mio sesso e iniziò a titillarmi con la lingua il clitoride mentre col dito mi masturbava.
“ ohhhhhhh..Paola….che goduria…. Se continui così ti piscio addosso…mmmm..ci sono quasi ..ahhhhhh”
Dopo qualche istante Paola tolse il dito, si allontanò e dalla mia uretra partì un getto potente di calda piscia che iniziò a riempire l’insalatiera.
Paola era estasiata nel vedermi pisciare.
Con mia sorpresa vidi che pure lei si accovacciò sotto il vassoio, allargò le cosce esibendo una figa depilata e carnosa e in un attimo iniziò a pisciare . Parte della sua piscia mi colpì dapprima all’ interno delle cosce e poi sulla figa . Capii che Paola me la stava indirizzando apposta addosso.
Era bollente e , confesso, mi eccitava vedere Paola così oscenamente aperta che mi pisciava .
Esaurii di pisciare quando l’insalatiera era ormai quasi piena.
Anche Paola finì. Si alzò in piedi e si mise accovacciata sopra di me con la figa sulla mia bocca.
“ lavami la figa dalla piscia , troietta …”
Ormai stavo iniziando a conoscerla e le sue richieste non mi meravigliavano più di tanto.
Gliela leccai con molto piacere, facendola dapprima ansimare , poi gemere ed infine urlare .
“ ma che brava Elisa…stai iniziando a piacermi..”
“ Bene , è un peccato buttare la piscia dell’insalatiera e io sono un’amante del riciclo. “
Quando disse queste parole mi si strinse lo stomaco e mi pervase un senso di nausea .
Intuii subito cosa intendeva quella folle.
Prese l’insalatiera stracolma di caldo piscio.
“ Elisa, bevi la piscia prima che si raffreddi…”
Nel mentre, pure lei sorseggiò un po' di dell'urina.
“ mmmmm..che buona….hai un buon sapore …comunque ti farò fare una dieta apposita così pisci qualcosa di squisito….”
Non riuscivo a muovermi , ancora meno avrei aperto la bocca.
Mi avvicinò l’insalatiera alla bocca, ma io ero immobile.
Improvvisamente mi diede un fortissimo scappellotto e finii con la faccia dentro la piscia.
“ bevi , troietta…..” urlò..
Iniziai ad abbeverarmi , tossii, sentivo lo stomaco sempre più in subbuglio , la sensazione di vomito aumentava.
Ad un certo punto mi tolse l’insalatiera da sotto la bocca e mi rovesciò il restante contenuto in testa imbrattandomi di piscia in tutto il corpo. I conati di vomito mi stravolsero e vomitai per la seconda volta, in meno di una settimana, la misera colazione .
“ Poverina la mia schiavetta..ahahahahhaha…ora hai capito che non mi devi prendere per il culo? Soprattutto non ti devi divertire alle mie spalle…”
“ Si ho capito..non succederà più…” balbettai tra un singhiozzo e un conato residuo di vomito .
“ Beh comunque sappi ci sono tante cose che mi danno fastidio e quindi il tuo addestramento è appena iniziato…ahhahahaahah..” .
Povera me. Rimpiangevo sempre di più il mio precedente lavoro dalle due vecchie stronze.
Mi sentivo sola, abbandonata, incapace di reagire.
Chissà sino a che punto avrei retto quella pazza della mia padrona.
A presto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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